lunedì 16 giugno 2014

A spasso per Ravenna, la Basilica di San Francesco.

Buongiorno e buon lunedì!
Mi piacerebbe riuscire a trasmettervi l'amore per la mia città e per la ricchezza che ha, con le sue meravigliose chiese, piazze e monumenti.

Oggi vi racconto  una delle chiese più semplici, ma che nel cuore mi donano un'infinita suggestione e intimità. 

La Basilica di San Francesco si trova nel centro storico di Ravenna, nell'omonima piazza;
risale al V secolo d.C., in origine  era dedicata  ai SS. Apostoli e poi a San Pietro, fu costruita per volere del vescovo  Neone, di cui ancora oggi si conservano le sue reliquie  all'interno della chiesa.

Della prima chiesa paleocristiana, rimane ben poco soprattutto a causa dei continui rifacimenti che hanno interessato l'edificio nel corso dei secoli (il robusto campanile quadrato risale al X-XI secolo), sino a quelli radicali di fine Settecento.

Tra la seconda metà del IX secolo e il secolo successivo, l'edificio del  V secolo venne demolito e sostituito da una chiesa più grande e venne affiancato un robusto campanile quadrato.

L'attuale denominazione si deve ai frati minori francescani che, tra il 1261 e il 1810, e poi di nuovo tra il 1949 sino a oggi, la scelsero come loro sede. 




Ecco la facciata, semplice in umile laterizio, al centro un semplice portale e  un arco a tutto sesto.
Di lato in corrispondenza alle navate, due sarcofagi antichi in marmo.
Al centro della facciata, invece, in asse col portale, si trova una grande bifora con i due
archi sorretti da una colonnina marmorea.
Sulla destra della facciata, si innalza la torre campanaria del  IX secolo.


 


All'interno, la basilica di San Francesco è lunga 46,5 metri
ed è suddivisa in tre navate sorrette da dodici colonne  per lato. 
L'attuale pavimento sorge 3,50 metri più in alto rispetto a quello originario,
e ciò è messo in evidenza nei pressi dell'altare.

Come spesso accadeva alle chiese ravennati, anche San Francesco fu più volte sopraelevata. 



Il pavimento della cripta è costantemente sommerso dall'acqua,
che tuttavia permette di ammirare i frammenti musivi del pavimento della chiesa originaria. Meravigliosi e allegri sono i pesciolini che nuotano nella cripta
insieme alle monetine dei turisti. 
E' possibile ammirare la cripta scendendo attraverso una scaletta vicina all'altare.


Durante il periodo medievale divenne la chiesa prediletta dei Polentani, signori della città e ospiti
di   Dante,  sembra  fosse la  chiesa  più frequentata dal  poeta, tant'è che il suo funerale si celebrò
qui nel 1321. 

 
Le spoglie del Sommo Poeta riposano ancora oggi nell'adiacente Tomba di Dante.


Ecco un racconto sommario e minimalista di una delle chiese a cui sono affezionata e che con la sua semplicità può donare un po' di pace.

Vi aspetto !







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